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Una alimentazione equilibrata è il principale determinante della forma fisica. Ma lo schema di una alimentazione equilibrata non è la stesso per tutti!

Il momento migliore per mettersi a dieta? Questo: il sovrappeso peggiora l’infezione da COVID-19

In queste settimane leggo sui social commenti di persone che sostengono che questo “non sia il momento di stare a dieta”, che “tanto la prova costume è saltata”, “che in quarantena non vale quello che mangi, come in gravidanza” (e di questo, ne dovremmo parlare seriamente”. Ma se non sappiamo mai quale è il momento migliore per mettersi a dieta, ve lo dico io quale è. E’ QUESTO! Non solo perchè i jeans, al 4 di maggio (o il 18..o il 1 giugno..), verranno a chiederci il conto! Ma perché è emerso che un grave sovrappeso rappresenta la condizione di salute maggiormente associata ad una grave forma di COVID-19! (Più di  qualsiasi malattia cardiovascolare o polmonare). 

Sta arrivando il momento di convivere con il virus, ma cercando di avere la meglio!

Per spiegarci meglio: a seguito di un’analisi fatta su 15.100 pazienti con coronavirus ospedalizzati in tutto il Regno Unito alla ricerca di “fattori di vulnerabilità” al rischio -come l’età, il sesso o le condizioni di salute sottostanti- un recente studio britannico ha messo in luce l’esistenza di un pericoloso rapporto tra il sovrappeso e lo sviluppo di gravi sintomi di Covid-19. I risultati hanno dimostrato che le persone gravemente sovrappeso o obese hanno maggiori probabilità di soffrire di gravi complicazioni o di soccombere all’infezione: il sistema immunitario di questi pazienti infatti viene costantemente “stimolato” nel tentativo di proteggere e riparare i danni causati dall’infiammazione alle cellule (quella causata dalla condizione di sovrappeso, che non è una condizione “normale” per il nostro corpo). Usando tutta la sua energia per combattere l’infiammazione, il sistema immunitario ha poche risorse per difendersi da una infezione come quella da COVID-19.

 

Ahimè, è per questo motivo che in America, dove il problema dell’obesità è ben noto e dove il picco di contagi non sembra esser stato ancora raggiunto, c’è il rischio concreto di una pandemia simile a quella osservata nel 1918 con l’influenza spagnola, da momento che  il 42,4% della popolazione adulta degli Stati Uniti è obesa e il 18,5% dei bambini americani lo sono. E poiché la percentuale di individui obesi è in crescendo, questo potrebbe “supportare” l’espansione della pandemia di coronavirus o di future pandemie.

 

Come dicevamo sopra, analisi statunitensi effettuate su circa 8000 pazienti hanno evidenziato che “avere più di 65 anni” e “avere un BMI (NdR, indice di massa corporea, rapporto tra peso ed altezza) superiore a 30” rappresentano (entrambi) i maggiori fattori di rischio per i ricoveri COVID-19: ma attenzione! E’ emerso che sebbene l’età avanzata sia di gran lunga il principale fattore di rischio per l’ospedalizzazione da COVID-19, la condizione di salute maggiormente associata ad una grave forma della patologie era l’obesità, con probabilità notevolmente maggiori rispetto a qualsiasi malattia cardiovascolare o polmonare. Questi pazienti inoltre rimangono contagiosi più a lungo.

 

Quindi questo è decisamente il momento migliore per imparare a mangiare bene: arricchendo le nostre abitudini alimentari di frutta e verdure ricchi di antiossidanti e fibre! Non dobbiamo smettere di sfornare meravigliosi manicaretti, dobbiamo solo non mangiarli tutti fino all’ultima briciola!!

 

Prendetevi cura di voi, seriamente!

 

Valentina